Il tasso soglia si rifà a quel tasso limite che, qualora superato nell’ambito di un prestito, sarà soggetto ad usura
Sappiamo tutti che gli istituti di credito e le finanziarie possono applicare degli interessi sui prestiti, a patto però che gli interessi in questione non superino il limite fissato. I tassi soglia di usura hanno proprio l’obiettivo di tutelare il debitore circa possibili azioni illegali esercitate a suo discapito dai creditori.
I tassi soglia sono espressi in percentuale, che rappresenta il tasso di interesse massimo richiedibile da ogni creditore. Non parliamo comunque di un valore fisso, quanto piuttosto di un valore stabilito a cadenza trimestrale da parte della Banca d’Italia e in subordino inoltre alla tipologia di prestito attivato.
Come si calcola il tasso soglia di usura?
I tassi soglia di usura sono stabiliti dalla Banca d’Italia, la quale monitora e regola il sistema bancario italiano nel suo complesso, oltreché il mercato finanziario e i tassi di interesse relativi applicati alle diverse tipologie di prestiti. La Banca d’Italia ha quindi il compito di stabilire ed indicare di volta in volta il tasso effettivo globale medio del mercato (TEGM) in relazione ad uno specifico momento storico di pertinenza.
Ma come si calcola la soglia dei tassi d’usura? In estrema sintesi, ai tassi medi occorrerà aggiungere un quarto più ulteriori cinque punti percentuali. Da tale calcolo sarà possibile ricavare il tasso soglia di usura relativo al prodotto in analisi. Come detto, il tasso non può essere in alcun modo superato dagli istituti di credito. La differenza tra la soglia e il tasso medio non deve mai superare gli 8 punti percentuali.
L’usura
Quando si parla di usura? Per lungo tempo abbiamo assistito ad un grave vuoto legislativo in materia. I parametri per stabilire la presenza o meno di usura erano del tutto soggettivi, elemento che consentiva quindi agli istituti di credito di trarre i propri profitti da situazioni di difficoltà economica dei debitori. Oggi invece grazie alla legge n. 108/1996, sono stati indicati i parametri oggettivi per identificare con trasparenza quadri specifici di usura.
Nell’eventualità in cui un tasso di interesse superi la soglia indicata dalla Banca d’Italia, si palesa una situazione di usura che concede automaticamente al debitore il diritto di non pagare più gli interessi, chiedendo inoltre anche la restituzione di quanto indebitamente versato fino a quel momento.
Possiamo individuare due tipologie peculiari di usura:
- usura originaria: il tasso soglia appare superato già nel momento della stipulazione del contratto, per cui tutte le clausole implicanti il pagamento di interessi usurari risultano annullabili;
- usura concretizzata nel tempo: un quadro che si manifesta nel momento in cui il tasso di interesse applicato ha subito un aumento, o ancora perché la soglia si è abbassata.

Gli interessi moratori
Potrebbe accadere che il limite d’usura risulti superato perché ai classici interessi applicati vengono sommati anche quelli di mora, dovuti magari ad un ritardo nel pagamento di una o più rate. Cosa succede in tal caso? Tramite ordinanza 5598/2017 la Cassazione ha stabilito che esiste usura anche quando la soglia venga superata in coda alla somma degli interessi classici con quelli moratori.
Qualora pensi che gli interessi applicati al tuo prestito superino il tasso di usura, dovrai innanzitutto verificare il calcolo del tasso soglia consultando i tassi pubblicati dalla Banca d’Italia su base trimestrale, e procedere poi a confrontarli con il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) applicato sul tuo prestito. Addiziona anche eventuali interessi moratori compresi sulle rate.
Nel caso in cui invece il tasso d’usura risulti presente già all’origine, allora potrai smettere di pagare gli interessi fin da subito.
Appurata la condizione secondo cui i tassi soglia d’usura siano stati superati, potrai procedere a presentare un reclamo formale presso la tua banca, richiedendo la restituzione degli interessi versati indebitamente. L’istituto di credito avrà fino a 30 giorni di tempo per rispondere.
Nel caso in cui la banca non dovesse rispondere entro 12 mesi, potrai rivolgerti all’Arbitro finanziario, l’ente in grado di risolvere le controversie in modo più rapido rispetto al classico iter giudiziario, sicuramente più lungo e complicato.
Importante: potrai agire solo entro dieci anni a partire dalla concessione del prestito, o ancora dal superamento confermato del tasso soglia. Superati i dieci anni, l’illecito bancario cade in prescrizione.
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