In ambito comune, esistono spesso delle confusioni parlando di visure. A parte quelle catastali, esistono infatti altre visure con caratteristiche diverse, emesse da uffici vari
Ma quante tipologie di visure esistono attualmente? Nello specifico, esistono tre tipi di visure diverse: la visura catastale, emessa dall’Agenzia delle Entrate (ex ufficio del Catasto), la visura camerale, emessa dalla Camera di Commercio e infine la visura ipocatastale o ipotecaria, facente capo all’Agenzia delle Entrate – Territorio, Servizio di pubblicità immobiliare.
La visura catastale e quella ipocatastale/ipotecaria coinvolgono i beni immobili e gli utenti intestatari (soggetti fisici e giuridici), mentre la visura camerale riguarda le imprese individuali o collettive iscritte presso il Registro delle Imprese.
Esiste inoltre un’altra tipologia di visura rilasciata dal Pra (Pubblico registro automobilistico), riguardante i beni mobili registrati (motoveicoli e autoveicoli). Tale visura compendia i dati tecnici relativi ad un veicolo specifico (numero telaio, cilindrata, marca, ect.), i dati anagrafici del proprietario, i passaggi di proprietà del veicolo partendo dalla sua prima immatricolazione, compravendite, ipoteche, leasing, sequestri, pignoramenti, fermi, fino alla demolizione.
La visura catastale
La visura catastale corrisponde ad una sorta di documento identificativo di un immobile, grazie al quale è possibile rilevare:
- i dati identificativi e di reddito dell’immobile (particella, mappale, foglio, ect.), riguardanti sia una fabbricazione che un terreno;
- l’anagrafica dell’utente, fisico o giuridico, intestatario dell’immobile in oggetto;
- i dati grafici di un terreno e di un’unità immobiliare urbana;
- le monografie dei vertici e punti fiduciali in capo alla rete catastale;
- l’elaborato planimetrico;
- gli atti di aggiornamento catastale.
In riferimento al periodo specifico, l’operazione di ricerca di una visura catastale potrà essere:
- attuale, riguardante appunto il quadro catastale corrente;
- storica, riferibile ai vari e singoli quadri catastali precedenti.
La visura catastale può essere richiesta in qualsiasi ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate – Territorio – ad esclusione delle sedi di Bolzano e Trento, in cui il servizio è gestito dalle Province autonome – o ancora presso gli sportelli catastali decentrati ed attivi nell’ambito dei Comuni, delle unioni di Comuni e delle associazioni Comunali dove è praticabile la consultazione dei dati catastali in archivio all’interno della banca dati informatica. In via alternativa, è possibile richiedere tale visura per via telematica o per mezzo dei servizi online inclusi sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La visura camerale
La visura camerale si riferisce a quel documento contenente le informazioni pertinenti qualsiasi impresa italiana (collettiva o individuale), iscritta presso il Registro pertinente le Camere di Commercio, dell’agricoltura, dell’industria, dell’artigianato attive sulle province del territorio nazionale.
Abbiamo due tipologie di visura camerale:
- ordinaria, includente i dati di carattere anagrafico, economico, giuridico e fiscale di un’azienda iscritta al Registro delle Imprese;
- storica, inglobante le informazioni passate dell’azienda, comprese tutte le modifiche attuate nell’arco del tempo.
La visura camerale è ottenibile presso gli uffici della Camera di Commercio dei territori competenti, in dipendenza del luogo specifico in cui ha sede l’impresa d’interesse, oppure sul sito del Registro delle Imprese, o ancora rivolgendosi ai distributori, ossia a quegli operatori professionali con accesso alle banche dati camerali in base al tipo di contratto stipulato con Infocamere.
Visura ipocatastale
La visura ipocatastale/ipotecaria si rifà ad un documento all’interno del quale vengono riportate le informazioni e i dati pertinenti le proprietà immobiliari intestate ad un utente, persona fisica o giuridica, e se eventualmente su quest’ultime sono presenti ipoteche varie ed eventuali.
Nello specifico, questa tipologia di visura compendia la descrizione catastale dell’immobile, la sua ubicazione esatta, la quota di proprietà, l’atto pubblico di provenienza, le trascrizioni (atti di trasferimento o costituzione di diritti concreti sul bene immobile, sia a favore in caso di compravendita, sia contro, in caso ad esempio di costituzione di ipoteca), le iscrizioni (costituzione di ipoteche sull’immobile in subordino ad esempio di un contratto di finanziamento) e le annotazioni, in riferimento appunto alle precedenti trascrizioni o iscrizioni.



