Legge sul sovraindebitamento aggiornata al 2022

Tutto quello che c’è da sapere sulla legge sul sovraindebitamento aggiornata al 2022.

Aggiornata nel corso del 2021, la legge sul sovraindebitamento concede la possibilità di usufruire di una procedura garantita, ricca di quegli strumenti ideali per uscire da una situazione debitoria, strumenti che potrebbero quindi rappresentare un valido aiuto nel superare le difficoltà economiche attuali nella maniera più efficace possibile.

La normativa pertinente la crisi da sovraindebitamento non è materia di facile interpretazione e diventa molto più complicato, in questi casi, gestirsi in totale autonomia.

Legge 3/2012: in cosa consiste?

La legge n. 3 del 2012 regola il sovraindebitamento e ha come focus principale quello di approntare una soluzione a determinate situazioni di eccessivo indebitamento, tentando di dare supporto ai debitori che non possono permettersi di fallire, ossia le piccole imprese e le persone fisiche.

L’obiettivo finale? Cercare di eliminare il quadro di sovraindebitamento tramite diverse proposte ai creditori. Una di questa corrisponde alla ristrutturazione del debito, ovvero ad una sanatoria della posizione debitoria basata sulla disponibilità economica del debitore.

Ma come si delinea la legge sovraindebitamento aggiornata?

La Legge sul sovraindebitamento

Tramite l’aggiornamento della legge n.3 del 2012, tale procedura assume i connotati tipici di una situazione in essere in cui si palesa uno squilibrio duraturo tra gli obblighi che sono stati presi e il patrimonio liquidante.

Tale contesto squilibrato, chiaramente, conduce all’impossibilità di far fronte alle obbligazioni assunte regolarmente. Tutto deve svilupparsi nel rispetto dell’articolo 6, comma 2 lettera.

In altre parole, si può affermare con certezza assoluta che il sovraindebitamento corrisponde ad una situazione contingente in cui una persona fisica è impossibilitata a pagare i propri debiti in maniera regolare. Vien da sè che tale situazione non deve essere reiterata con intenzioni dolose o provocata in malafede.

I benefici previsti dalla legge sul sovraindebitamento

Al meccanismo procedurale di sovraindebitamento possono partecipare solo i soggetti che l’ordinamento italiano non considera rientranti all’interno delle disposizioni previste dalla legge fallimentare.

I soggetti in questione sono:

le aziende agricole;
le persone fisiche;
i liberi professionisti;
i piccoli imprenditori che non possono fallire;
le start-up innovative;
gli enti appartenenti al terzo settore.

Sovraindebitamento

La procedura sul sovraindebitamento

La procedura di sovraindebitamento implica che il debitore in estrema difficoltà economica possa estinguere i debiti da questo assunti, in modo diverso rispetto a quanto già previsto dai vari contratti sottoscritti.

La misura, in termini prettamente monetari dei debiti da pagare, viene stabilita in dipendenza della disponibilità economica del debitore attraverso un processo di esdebitazione, il quale cancellerà una parte del debito, che potrà essere anche molto consistente.

Grazie a questa procedura, si possono bloccare i pignoramenti, intervenire su diversi tipi di debiti e ottenere la sospensione delle azioni esecutive.

Ma cosa prevede esattamente la procedura di sovraindebitamento?

La norma prevedeva in origine tre distinte procedure di sovraindebitamento piuttosto differenti tra loro, alle quali con il conseguente l’avvento del codice della crisi si è aggiunta una quarta possibilità del tutto nuova, sotto forma di semplice domanda.

Tutte sono finalizzate all’esdebitazione del debitore che ha contratto troppi debiti rispetto alle proprie possibilità finanziarie attuali:

  1. Procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, conosciuta anche come “Piano del Consumatore”: si tratta di una procedura che può essere utilizzata solo dalle persone fisiche e non da altri attori (come aziende, ecc). Nella pratica, viene proposto ai creditori un piano di pagamenti sostenibile ed in linea con i redditi effettivi ed attuali del debitore. Il piano viene approvato dal Giudice, e sostituisce ogni altra pattuizione.
  2. Concordato minore (ex Accordo di composizione della crisi): parliamo sempre di un piano di pagamenti, ma stavolta riservato ad imprese e professionisti. Questo si propone ai creditori come un piano sostenibile che risulterà effettivo se votato dagli stessi creditori per almeno il 50%. In tal caso è permessa la continuità dell’attività imprenditoriale, oltre che la salvaguardia dei beni.
  3. Liquidazione controllata del sovraindebitato, o liquidazione del patrimonio: nelle situazioni più complicate è possibile chiedere al Tribunale che i debiti vengano estinti con la Liquidazione del proprio patrimonio. Il vantaggio? Anche se la vendita dei beni non dovesse coprire tutti i debiti, il debito residuo non pagato viene cancellato, eliminando quindi in maniera definitiva ogni obbligo verso i creditori.
  4. Esdebitazione del debitore incapiente. Nel caso specifico di un debitore privo di patrimonio e senza redditi stabili, è possibile accedere, sebbene solo una volta nella vita, alla cancellazione di tutti i debiti senza versare nulla. In questo caso particolare, risulterà comunque necessario dimostrare di essere stati “meritevoli”, ossia che non si è creata volontariamente questa situazione e che si è sempre cercato di saldare i propri debiti in buona fedele e senza “scappatoie” alcune.

Come ottenere l’esdebitazione?

Per ottenere l’esdebitazione, bisogna muoversi in ottemperanza alle seguenti fasi:

  1. Raccogliere tutta la documentazione essenziale per predisporre un piano del consumatore;
  2. Presentare all’OCC il piano in una delle forme previste dalle procedure legislative;
  3. Il giudice verificherà se la richiesta può essere omologata;
  4. Il piano viene eseguito, con la conseguente esdebitazione del debitore.

Sovraindebitamento e codice della crisi: le novità

È fondamentale sapere che a seguito dell’approvazione del Codice della Crisi e dell’Impresa (ossia il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, costituito da 391 articoli, concentrato nel riscrivere tutta la disciplina delle procedure concorsuali e dell’insolvenza, sostituendosi al regio decreto del 16 marzo 1942 n. 267 e alla disciplina sulla composizione della crisi da sovraindebitamento), la normativa sul sovraindebitamento ha subito alcune importanti novità, quasi tutte positive lato debitore. Scopriamo insieme quali sono le principali, entrate in vigore a partire da luglio 2022.

Procedure familiari di sovraindebitamento

Mentre la precedente legge 3 2012 implicava che per ogni debitore fosse avviata una singola procedura, con la duplicazione di costi e complessità operative, la nuova norma espletata dal Codice della Crisi , introduce la possibilità che membri della stessa famiglia, indebitati, possano avviare un’unica procedura, ridimensionando così i costi ed abbreviando i tempi.

Perché questo scenario possa godere di un’esecuzione che risulti plausibile, è fondamentale l’esistenza di una di queste due condizioni, ossia:

  1. Che i membri della famiglia siano conviventi
  2. Che il sovraindebitamento abbia un’origine comune
  3. Sotto un profilo un più tecnico, sarà necessario che il piano preveda masse distinte, ossia che ogni persona risponda per una parte di debito congrua rispetto al patrimonio personale, e il piano del consumatore si possa applicare solo se tutti i familiari coinvolti hanno la qualifica di consumatori.

Meritevolezza

Uno dei punti su cui la normativa del codice migliora di gran lunga la precedente legge 3 2012, è sicuramente introdotto dal concetto di meritevolezza. Non a caso, la norma precedente prevedeva “gradi” diversi di diligenza da parte del debitore, per poter essere esdebitato (tra l’altro includendo un ampio raggio di arbitrio interpretativo da parte del Giudice), mentre la legge riformata si rifà a principi interpretabili in maniera più uniforme ed omogenea.

Il debitore che vorrà appellarsi alla normativa sul sovraindebitamento, dovrà infatti risultare in questa condizione precipua:

  1. Non deve aver effettuato atti in frode ai creditori, ovvero non deve aver sottratto del patrimonio
  2. Il debitore non deve aver determinato la condizione di sovraindebitamento in maniera dolosa o colposa.
  3. Il sovraindebitamento deve essere quindi nato da situazioni di difficoltà oggettive, e non creato ad arte, o con comportamenti del tutto sconsiderati.

Cessioni del quinto e sovraindebitamento

I prestiti sotto forma di cessioni del quinto dello stipendio, sono equiparati agli altri debiti bancari, e quindi possono essere non pagati. Con l’avvio di una procedura di sovraindebitamento, la trattenuta sullo stipendio viene bloccata.

Esdebitazione automatica

Nell’ambito di questo particolare contesto, risulta fondamentale la questione legata all’esdebitazione automatica. In altre parole, con la legge 3 2012, in caso di procedura di liquidazione del patrimonio, il debitore, dopo quattro anni dall’apertura della liquidazione, doveva presentare una successiva domanda di esdebitazione, che richiedeva tempi oltre che una nuova valutazione da parte di un giudice diverso.
Il Codice della Crisi, prevede invece che la liquidazione duri tre anni invece dei precedenti quattro, ma soprattutto che non serve una specifica domanda di esdebitazione: infatti dopo tre anni, in assenza di motivi ostativi, tale provvedimento dovrebbe scattare in automatico, all’interno della stessa procedura.

Quali debiti si possono cancellare?

Dal momento che la legge sul sovraindebitamento prevede le forme principali di debito, la richiesta da parte del debitore può essere fatta per debiti contratti con finanziarie, banche, fornitori, pubbliche amministrazioni e privati.

I debiti che non possono essere sottoposti a cancellazione sono quelli da risarcimento extracontrattuale e quelli inerenti gli alimenti non pagati.

Ogni persona fisica sovraindebitata dovrebbe in definitiva prendere in considerazione la legge n.3 del 2012 e i relativi aggiornamenti 2022, se vuole uscire da una situazione economica precaria.

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Una risposta

  1. sono sovraindebitato e non riesco più ad andare avanti avendo già sulla busta paga cessione delega e un pignoramento in corso e un’altro accodato in più molto probabilmente ne arrivera’ un terzo, oltre alla separazione in corso e versamento per la mia ex e mia figlia, avevo fatto gia’ una presentazione con un legale per OCC al Tribunale di Catanzaro dove sono residente ma purtroppo dopo aver pagato la prima rata alla Camera di Commercio il Tribunale di Catanzaro ne posso uscire prendendo uno stipendio di 800 euro e pago fitto casa e non riesco ad arrivare a fine mese, c’è qualche possibile via d’uscita grazie.

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