Mutui a tasso variabile

Tasso fisso o variabile? La questione del tasso di interesse appare di fondamentale importanza nel momento in cui si decide di attivare un mutuo casa

Il quesito su quale potrebbe essere la soluzione ideale in merito resta sempre aperto, proprio perché la scelta è subordinata a moltissimi fattori.

Ma come funzionano nel dettaglio i mutui a tasso variabile? Scopriamolo subito insieme.

Il mutuo a tasso variabile

Il mutuo a tasso variabile corrisponde ad una tipologia di finanziamento subordinato ad un tasso di interesse variabile appunto e che resterà tale fino al termine del piano di rimborso, in dipendenza delle oscillazioni a cui sono soggetti i mercati finanziari. Il valore del tasso sarà rilevato ad ogni rata e sulla base di questo andrà ad essere calcolato l’ammonto degli interessi che dovranno essere pagati volta per volta.

Le rate di un mutuo casa appaiono composte da una quota capitale, riguardante il rimborso del denaro avuto in prestito, e da una quota interessi, relativa agli interessi maturati sul capitale residuo.

Rispettivamente ad un mutuo a tasso variabile, la quota capitale può essere determinata con sicurezza dall’inizio e per l’intera tempistica del piano di ammortamento; la quota interessi invece appare appunto variabile e non è possibile prevederla in alcun modo.

La variabilità

La variabilità di questo tipo di mutuo si basa, come detto, sul tasso di interesse. Nel caso di un mutuo a tasso variabile, questo è originato dalla somma tra lo spread (margine di guadagno del singolo istituto di credito, stabilito nel contratto di mutuo e che resterà poi fisso) e l’indice di riferimento peculiare per questa tipologia di prestito, il quale sarà soggetto alle varie oscillazioni dei mercati finanziari.

A tal proposito, ci sono due parametri a cui si può associare il mutuo a tasso variabile: l’Euribor o il tasso BCE. L’Euribor corrisponde al tasso interbancario che misura il costo del denaro in relazione agli istituti di credito d’Europa. Ve ne sono diverse tipologie:

  1. Euribor 1 mese
  2. Euribor 3 mesi
  3. Euribor 6 mesi
  4. Euribor 12 mesi

I tassi Euribor vengono appunto di solito differenziati in base alla loro durata (Euribor 1 mese, Euribor 3 mesi, Euribor 6 mesi ecc..) e il divisore potrebbe essere 360 o 365 giorni.

La differenza relativa al periodo è di base legata alla durata del deposito, mentre i tassi applicati si diversificano in funzione dei mercati. Al fine di individuare i parametri di riferimento pertinenti il proprio mutuo, può essere utile conoscere la definizione esatta dell’indice utilizzato (Media Euribor 3 mesi o tasso Euribor 6 mesi ecc.).

Si può individuare l’Euribor nella sezione economica di quotidiani nazionali o siti internet relativi ad argomenti economici e finanziari i quali indicano di solito Euribor oggi e andamento Euribor 3 mesi, 6 mesi ecc..
L’Euribor viene pubblicato in genere tutti i giorni alle ore 11 da un comitato di esperti sulla base dei dati ricevuti dalle banche.

I tassi Euribor sono impiegati come riferimento per i tassi a breve termine. Nei rapporti tra controparti non bancarie essi rappresentano la base per la definizione di tassi variabili che – con l’aggiunta di uno spread in funzione dell’affidabilità del debitore e della tipologie di rapporto creditizio – consentono di stipulare contratti anche a lungo termine assicurando le controparti che il tasso si subordinerà alle variazioni che si susseguiranno nel tempo.
Il tasso Euribor maggiormente noto dai cittadini è sicuramente quello a sei mesi, che viene di norma impiegato quale riferimento per il calcolo degli interessi per i mutui a tasso variabile.

Spetterà all’istituto di credito specificare a quale tipo di Euribor si aggancerà uno specifico mutuo casa.

Il tasso BCE determina invece il costo del denaro per gli istituti di credito che richiedono soldi in prestito alla Banca Centrale Europea. Questo tasso subisce le influenze delle politiche monetarie in capo all’Unione Europea.

Di conseguenza, secondo i singoli casi il tasso di interesse applicato al mutuo può essere dato da spread con Euribor (1 mese, 3 mesi, 6 e 12 mesi), oppure da spread con BCE.

Mutuo a tasso variabile: conviene?

Ma conviene attivare un mutuo a tasso variabile? Gli utenti che optano per un mutuo a tasso variabile lo fanno di certo per approfittare al meglio dell’andamento dei mercati finanziari, sfruttando i periodi in cui i tassi si abbassano; gli stessi utenti però sono anche pronti ad accettare i rischi associati ad eventuali impennate degli stessi tassi.

L’importo relativo alla rata da versare è soggetto a pieno titolo alle oscillazioni di mercato, subendo diminuzioni o aumenti a prescindere dai casi.

L’utente mutuatario dovrà quindi essere pronto a bilanciare e gestire anche rate più alte nell’ambito del proprio bilancio familiare.

Ma quali sono le tempistiche di variabilità di un tasso e di quanto questo potrà oscillare? Sarebbe senz’altro impossibile rispondere con certezza ad una domanda del genere. Possono essere eseguite delle previsioni circa l’andamento dell’Euribor nei prossimi anni, ma questo non significa che sia possibile contenere e tener conto di eventualità fuori da ogni previsione, eventualità che possono appunto influenzare l’andamento complessivo dei mercati finanziari.

Prima di avventurarsi nella possibilità di stipulare un contratto di mutuo a tasso variabile, è senza dubbio consigliabile attenzionare il quadro politico-economico di pertinenza, per capire se si stiano prevedendo tassi di interesse più o meno stabili, oppure se si sta attraversando un periodo delicato ed entro cui i tassi saranno probabilmente soggetti ad oscillare.

Tasso fisso o variabile: le differenze

Come detto sopra, esistono due tipologie di mutuo, quello a tasso fisso e il mutuo a tasso variabile.

Rispetto al mutuo a tasso fisso, si tratta di un prestito determinato da un tasso di interesse il cui valore – fissato al momento della stipula – resta stabile per l’intero periodo del piano di ammortamento.

In tal caso quindi si potrà sapere fin dall’inizio a quanto ammonterà il costo finale del prestito e l’ammonto delle rate singole. Insomma, una volta stabilite le cifre queste resteranno fisse per l’intero periodo. Si tratta senza dubbio della soluzione ideale per chi desidera pianificare con sicurezza ogni uscita mensile.

Il mutuo a tasso variabile invece è ideale per quegli utenti che sono più inclini a gestire le variazioni impreviste dei mercati e si mostrano disposti ad accettare una cifra finale più alta in merito al proprio finanziamento. La decisione riguardo questo tipo di scelta deve essere comunque ponderata ed analizzata nel dettaglio, prima di attivare un possibile mutuo di interesse.

Come scegliere

Per comprendere quale possa essere l’opzione più adatta a te, la prima cosa da fare è utilizzare i vari comparatori online e procedere con delle simulazioni; in tal modo, potrai ottenere informazioni preziose rispetto ai migliori mutui a tasso variabile offerti dagli istituti di credito principali.

Nel caso avessi un mutuo a tasso variabile e le tue rate non fossero più sostenibili, puoi contattarci per una consulenza personalizzata volta alla verifica delle condizioni contrattuali applicate.

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