Prima di chiarire cos’è esattamente la Legge 3/2012, bisogna specificare subito che nel 2022 è entrato in vigore il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza con DL 83/2022
Questo decreto è andato a sostituire suddetta Legge 3/2012 sul sovraindebitamento, al fine di coadiuvare all’interno di un’unica sfera normativa le problematiche economico-fallimentari in capo all’imprenditore e il sovraindebitamento del singolo consumatore privato. Parliamo insomma di una riforma integrale relativa alla legge sul sovraindebitamento e alla legge fallimentare. I soggetti singoli che versano in una condizione di sovraindebitamento, o le aziende in fallimento, dovranno riferirsi quindi alla nuova normativa, detta Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Coloro i quali invece avevano già all’attivo un ricorso prima del 2022 (procedura o istanza di sovraindebitamento con la Legge 3/2012 o con la Legge fallimentare) continueranno a riferirsi alle leggi precedenti, che comunque non risultano abrogate.
La Legge 3 del 2012
La Legge 3/2012 è stata approvata nel 2015, ottenendo subito anche l’appellativo di “legge salva suicidi”. Tale normativa è andata a configurarsi come una soluzione concreta ed efficace per tutti quei soggetti subordinati a quadri economici molto gravi e difficili (sovraindebitamento), i quali non riuscivano più ad ottemperare al pagamento dei propri debiti cumulati nel corso degli anni.
Per mezzo di questa legge – adesso aggiornata come dettagliato sopra – è possibile:
- eliminare i propri debiti;
- salvaguardare la propria casa e il proprio nucleo famigliare;
- evitare il pignoramento sullo stipendio o su altri beni.
In altre parole, mettendo a punto un piano di ristrutturazione del debito, ti sarà possibile pagare i tuoi creditori usufruendo esclusivamente del tuo patrimonio effettivo. Come? Tramite l’affidamento ad una spesa che ti sarà possibile sostenere grazie alla stipula di piccole rate complementari e in linea con le tue effettive capacità finanziarie.
La Legge 3/2012 nasce infatti con l’obiettivo di azzerare o ridurre l’ammontare del debito che ti riguarda, contratto di solito verso banche, finanziarie o ancora nei confronti del fisco.
Nel caso in cui il giudice approvi il piano di ristrutturazione debitoria presentato, avrai la possibilità di vedere ridotto il valore del debito che ti affligge, in subordino alle tue capacità economiche. In tal modo, il valore originario del tuo debito sarà cancellato in maniera definitiva.
Cos’è il sovraindebitamento?
Il quadro di sovraindebitamento viene definito dalla norma art.6, co. 2 in capo alla Legge 3/2012, come segue:
“La situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”
In altre parole quindi, il sovraindebitamento sottende quella condizione di insolvenza o crisi all’interno della quale versano tutti quei soggetti non più in grado di saldare i propri debiti con gli istituti di credito, le finanziarie o le amministrazioni pubbliche, oltre che con privati e fornitori.

A chi è rivolta la legge sul sovraindebitamento?
A chi si rivolge esattamente la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento? La normativa nasce come una soluzione verso i debiti di quei soggetti a cui non era consentito “fallire”, ovvero verso quei soggetti che non potevano appellarsi alla Legge fallimentare, applicabile solo alle realtà commerciali come srl o spa.
La legge quindi si rivolge alle persone fisiche che non hanno alcuna attività commerciale o impresa all’attivo, ma non sono comunque escluse da questa le piccole imprese del tipo, come ristoranti, bar, ect. La normativa copre anche gli interessi degli agricoltori i quali erano esclusi dalla Legge fallimentare, così come le associazioni sportive e/o culturali.
Ecco una lista di tutti i soggetti che possono appellarsi alla Legge sul sovraindebitamento (ex 3/2012) per risanare il proprio debito:
- i lavoratori autonomi o i liberi professionisti, oltre che le società e le associazioni professionali;
- gli imprenditori agricoli;
- i consumatori (persone fisiche che non possiedono un’impresa);
- gli enti non commerciali (onlus, associazioni sportive, di volontariato e non governative);
- le start-up;
- gli enti pubblici;
- le piccole imprese commerciali.
Nota bene: prima dell’entrata in vigore della legge sul sovraindebitamento, tutti i soggetti elencati sopra potevano essere perseguitati dai propri creditori, ritrovandosi in trappola, non tutelati e del tutto incapaci di liberarsi dei propri debiti. Non a caso, la legge fallimentare precedente si rivolgeva solo a quelle imprese commerciali abilitate a “fallire”, con conseguente chiusura dell’attività senza alcuna conseguenza sui vari soci d’impresa.
Rispetto invece a tutte le altre realtà non commerciali, i cittadini privati e i liberi professionisti, queste non godevano di nessuna opportunità di risoluzione del proprio debito e in molti casi si è assistito a terribili suicidi. Per questo motivo, la Legge 3/2012 è stata definita anche legge “salva suicidi”, con l’obiettivo di risolvere molti quadri di gravissima difficoltà economica.
Requisiti
Ma quali sono esattamente le condizioni perchè si possa applicare la Legge 3/2012, detta anche “salva suicidi”?
Al fine di applicare suddetta legge, è necessario che il soggetto si trovi in contemporanea:
- in stato di insolvenza;
- in stato di sovraindebitamento;
- soggetto che non ha accesso al fallimento e alla liquidazione giudiziale.
I debiti
Quali sono esattamente i debiti contemplati dalla legge sul sovraindebitamento e che quindi possono essere cancellati grazie alla normativa suddetta?
- i debiti verso le banche, incluse finanziarie di ogni tipo;
- i debiti verso i fornitori privati;
- i debiti verso le Pubbliche Amministrazioni.
Gli unici debiti che non rientrano all’interno della legge sul sovraindebitamento sono quelli relativi al mantenimento (gli alimenti non pagati al coniuge e simili).
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