Il credito rotativo: cos’è e come funziona?

A cosa ci riferiamo con il termine credito rotativo e come funziona con esattezza?

Il credito rotativo si lega ad un determinato tipo di prestito. Pur parlando di credito infatti, ci si riferisce ad una tipologia di finanziamento assegnata al beneficiario. Il credito rotativo è pensato per i privati, invece rispetto ai clienti business parliamo di prestito rotativo, il cui funzionamento strutturale risulta molto simile ma implica una fruizione più limitata dello stesso. Nell’ambito di questo nostro approfondimento ci concentreremo sul credito rotativo pensato per i privati.

Il credito rotativo di base è assegnato ad un privato per mezzo di un plafond a credito. Il soggetto titolare del credito avrà la possibilità di impiegare la cifra di denaro concordata – con un limite specifico pattuito all’interno dello stesso contratto – tramite diverse trance fino all’esaurimento definitivo della cifra di cui sopra.

Quanto detto si allinea naturalmente al meccanismo tipico del prestito tradizionale, anche se in realtà questo tipo di finanziamento prevede alcune caratteristiche specifiche, ovvero:

  1. il plafond/linea di credito viene ripristinato tramite il rimborso graduale e progressivo delle singole rate;
  2. è possibile usufruire del credito residuo anche se sono presenti rimborsi ancora in corso;
  3. l’utilizzo della linea di credito è libero e non bisogna rispettare fini o obblighi precisi;
  4. di base, parliamo di una linea di credito che non implica alcun tipo di scadenza; si tratta infatti di una linea a tempo indeterminato, premesso che quando associata ad una carta di credito si dovranno rispettare le scadenze della stessa carta di credito;
  5. gli interessi verranno corrisposti solo sulle cifre di denaro utilizzate nell’effettivo.

Tali caratteristiche indicano come il credito rotativo si ponga in realtà a metà strada tra un fido bancario e un prestito personale.

Personalizzazione

Di norma, le realtà che propongono soluzioni di credito rotativo implicano quadri standard, ossia cifre non troppo alte, le quali vengono assegnate agli utenti in possesso dei requisiti necessari. In certi casi comunque, nei limiti di specifiche fasce monetarie, è possibile concordare anche importi personalizzati, nel rispetto delle capacità di rimborso dello stesso utente. Inoltre, nel tempo, agli utenti affidabili possono venire proposti alcuni aumenti in linea con il credito disponibile, benché non si tratti di situazioni standard e conformi per tutti.

Come ottenerlo

In prima battuta, occorrerà controllare i requisiti richiesti dall’istituto di credito che concede il finanziamento rotativo. Questi di solito aderiscono a:

  1. raggiungimento della maggiore età;
  2. residenza in Italia;
  3. non aver superato l’età massima rispetto alla titolarità di un conto corrente e/o di carta di credito associata (70, 80 o 85 anni, in dipendenza dei limiti stabiliti dall’istituto di credito di riferimento);

Ai requisiti di cui sopra si aggiunge anche la dimostrazione di possedere un reddito che possa considerarsi sufficiente. In questo caso le varianti possono essere multiple in quanto certi istituti di credito non richiedono nulla in merito, facendo fede magari ai rapporti di vecchia data con l’utente, mentre per altri è sufficiente un’auto dichiarazione, ma nell’eventualità di una verifica campione l’utente è chiamato a dimostrare quanto dichiarato; altri istituti ancora invece pretendono la copia del documento reddituale dell’utente.

Queste modalità differenti condurranno naturalmente a percorsi di approvazione molto vari, con tempistiche disparate che possono andare da poche ore a diversi giorni. Nel caso in cui una richiesta di credito rotativo venga rifiutata, non è detto che si ricevano sempre le motivazioni, ad eccezione di richieste specifiche e preventive in merito.

Costi

Il costo da porre in considerazione è di certo quello legato al tasso di interesse, che include sia il Tan (tasso applicato), che il Taeg (tasso comprensivo dei costi associati, come spese di gestione pratiche e di incasso rata, imposta di bollo per cifre superiori a 77 euro, ect.).

Il Taeg è l’elemento più importante da considerare dato che il Tan spesso è pari a zero. In ogni caso comunque non si tratta quasi mai di finanziamenti a tasso zero effettivo, dato che le commissioni eventuali applicate alle varie rate possono condurre ad un Taeg che può avvicinarsi anche al 20%.

Con l’obiettivo di conoscere i costi, sarà necessario controllare le voci all’interno del contratto, anche se sarebbe ideale farsi inviare o consultare i fogli informativi ancora prima della firma del contratto, questo per non trovarsi impelagati in due problematiche specifiche, seppur alla luce di costi limitati fino a quando il credito non viene utilizzato.

La prima problematica è avere costi che ricorrono nel tempo, anche se minimi, ma non soggetti all’uso. L’altra è quella di essere in possesso di una linea di credito che non sarà utilizzata perchè troppo costosa, ma che riempirà la capacità di debito dell’utente. Ciò potrebbe implicare che nel caso di richiesta di nuovi finanziamenti, la domanda dell’utente potrebbe essere rifiutata.

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