La cessione del quinto è un prestito che si richiede alla banca da saldare tramite la cessione di un quinto dello stipendio. La cessione del quinto fa riferimento ad un prestito che può essere restituito alla banca a rate mensili o in un’unica soluzione, ma purtroppo può accadere, e non di rado, che le banche trattengano una percentuale più alta di spese di quante realmente applicabili.
Si tratta solitamente di una serie di spese che il cittadino ignora, che vengono addebitate in modo automatico dalla banca sottoforma di diverse voci, tra cui la principale risulta la spesa per l’assicurazione. Spesso capita che il cittadino stesso non faccia caso a tutte le voci di spesa presenti al momento della firma dell’accordo.
Il problema, non poco frequente, riguarda soprattutto la situazione in cui il cittadino decide di saldare il prestito con cessione del quinto in un’unica soluzione, ovvero con estinzione anticipata, ma si vede accreditare tutte le spese specifiche dei mesi non utilizzati.
Di fatto si paga più del dovuto, proprio perché vengono accreditate le spese di ogni mese, e la spiacevole situazione può facilmente sfuggire alla persona che chiede un prestito con cessione del quinto. E si trova poi successivamente a voler chiedere il rimborso, senza sapere come procedere.
Le spese che possono essere rimborsate sono, nello specifico: commissioni, bancarie e finanziarie o costi di attivazione, spese di assicurazione, di intermediazione, commissioni per la rete distributiva, premi assicurativi e note su prestazioni generiche.
Come ottenere il rimborso
Quando ci si accorge della situazione, si può chiedere il rimborso delle spese pagate in surplus della cessione del quinto. Per ottenere il rimborso, ci si può rivolgere direttamente agli esperti, ed è necessario, documentando le pratiche e gli accordi avvenuti con la banca, provare la sussistenza della situazione per cui è stata trattenuta una cifra più elevata del dovuto.
Una volta che ci si accorge della situazione, non è immediato ottenere il rimborso facendo semplicemente richiesta alla banca con cui si è stipulato l’accordo. Molto spesso bisogna applicare tutta una serie di passaggi per poter legalmente tutelare la propria posizione.
Di fatto, se il reclamo iniziale non basta, perché la banca risponde negativamente, è necessario avvalersi di un ricorso per via stragiudiziale, che determinerà il rimborso delle spese pagate in surplus connesse alla cessione del quinto. Per le tempistiche necessarie ad ottenere il rimborso, la situazione è molto variabile, è difficile stabilire con certezza l’entità dell’attesa. Importantissimo è conservare e presentare tutta la documentazione inerente l’avvenuto prestito con la banca, il conteggio estintivo e i dati relativi al cittadino che l’ha richiesto, oltre a quelli della banca con cui è stato stipulato l’accordo.

Quali documenti servono per provare l’illecito e per ottenere il rimborso?
Ottenere il rimborso completo è possibile, ma la tempistica è variabile: possono bastare due o tre mesi nel caso di risposta positiva della banca al primo reclamo, per arrivare anche a 8-9 mesi nel caso di risposta negativa, che necessita di un intervento aggiuntivo. Il tempo di attesa è diverso a seconda dei casi proprio perché bisogna raccogliere tutti i documenti relativi alla cessione del quinto, avviare le pratiche successivamente ad una perizia specifica, e procedere eventualmente con una negoziazione.
Per poter chiedere il rimborso delle spese pagate in aggiunta, bisogna tenere con sé tutta la documentazione che serve a provare l’avvenuto illecito:
- Contratto di cessione del quinto: il documento che attesta l’avvenuto accordo tra il soggetto e la banca, con i dati relativi ad entrambi, le modalità e le caratteristiche del prestito con cessione del quinto. Bisogna tenere conto che in questo caso è l’azienda per cui lavora il soggetto a fare da garante con la banca;
- Conteggio estintivo: la normativa italiana prevede la possibilità di estinguere il debito in modo anticipato, facendone richiesta alla banca con cui si è stipulato il prestito. In ogni caso è possibile chiedere l’estinzione anticipata, e la banca emetterà un documento, il conteggio estintivo, che dichiara qual è il debito rimasto, cioè quanto manca a chiudere il prestito;
- Contabile di estinzione: si tratta del documento che attesta l’avvenuto pagamento.
Nel caso in cui mancassero alcuni documenti, sarebbe Studio Etico ad occuparsi di richiederli alla banca interessata.
Quali sono i tempi per la restituzione delle spese?
Senza i documenti che abbiamo visto prima, neanche agli esperti è possibile risalire alla situazione in essere particolare, e procedere con la richiesta di restituzione delle spese che la banca ha trattenuto sulle diverse mensilità. Si tratta di spese aggiuntive di cui spesso il cittadino non è consapevole, nonostante la stipula del contratto in accordo con la banca. Sono incluse anche le spese per la mediazione nel momento dell’apertura del contratto, l’assicurazione e i costi accessori.
Una situazione spiacevole potrebbe essere evitata facilmente, e si potrebbe quindi ottenere un rimborso, presentando agli esperti del campo tutte le informazioni sul prestito avvenuto.
I tempi di rimborso possono variare di molto, in base al caso specifico. Si può andare da tre mesi di attesa per il rimborso, fino ai diciotto mesi. Sicuramente avere cura di tenere tutta la documentazione relativa alla richiesta di prestito con cessione del quinto fa risparmiare molto tempo, e assicura in qualche mese la possibilità di ottenere il rimborso relativo alle spese pagate in aggiunta. Se ti trovi in questa spiacevole situazione e vuoi sapere come fare per vederti restituire quanto ti è di diritto, contatta gli esperti in materia, scrivi a Studio Etico per una consulenza individuale e per sapere come muoverti in questa circostanza.