L’utilizzo delle carte revolving è rischioso sotto molti punti di vista. Per chi non le conoscesse, si tratta di carte di credito, con cui si ottengono prestiti su importi bassi. Le cifre per cui si utilizzano le carte revolving generalmente sono inferiori ai 5.000 euro.
Per questo motivo è molto semplice accedere a questo tipo di strumento, utilizzabile per pagare per esempio gli acquisti su prodotti di tecnologia (vengono usate spesso per comprare televisori, smartphone e computer). La facilità con cui si può ottenere una carta revolving però nasconde numerose insidie.
Prima di tutto bisogna tenere conto che utilizzando una carta revolving si può incorrere in quella che è una situazione di debito infinito. Ovvero ad ogni spesa la carta viene automaticamente ricaricata, generando nuovo credito spendibile, e di conseguenza nuovo debito. In questo senso quello che l’utilizzatore recepisce è una disponibilità potenzialmente infinita di credito.
Questo però risulta essere un vero e proprio problema, perché chi utilizza la carta revolving successivamente al primo acquisto rischia di trovarsi in una situazione di debito e credito continuo, in cui difficilmente ci si può rendere conto dell’effettiva spesa a suo carico, specialmente per quanto riguarda gli interessi.
Carte revolving: uno strumento con interessi elevati
Le carte revolving portano l’utilizzatore a non accorgersi delle continue uscite e ricariche automatiche, perché man mano che passa il tempo questo tipo di carta può essere facilmente vista come una carta a credito infinito. Per poi scoprire successivamente che la spesa relativa agli interessi sulle singole transazioni è altissima.
Questo strumento erogato dalle banche infatti si può ottenere molto facilmente, e solitamente è legato all’acquisto di un determinato bene, come può essere una televisione o uno smartphone. Se il consumatore sceglie di utilizzare la revolving successivamente all’acquisto, cominciano ad essere calcolati interessi che di fatto non sono stati contrattualizzati in precedenza.
Gli interessi che la banca guadagna quando l’utilizzatore spende il credito presente sulla carta sono altissimi. Gli interessi TAN e TAEG possono essere anche molto alti, e arrivare fino al 24% nel caso del TAEG. Questo comporta il pagamento per l’utilizzatore di cifre molto elevate rispetto all’utilizzo della carta stessa. Nel momento in cui si stipula un contratto di questo tipo, per chiedere un piccolo finanziamento, spesso non si pensa alla conseguenza negativa delle ricariche automatiche. L’utilizzatore quindi continua ad utilizzare la carta per i propri pagamenti senza tenere conto degli effettivi interessi che andrà a pagare.
Rimborso degli interessi: si può chiedere?
Grazie a Studio Etiko è possibile vedersi riconosciuti gli interessi sulla carta revolving, attraverso un iter le cui tempistiche possono variare in base al caso specifico. Per chi si accorge di aver pagato interessi troppo elevati sui pagamenti, è possibile fare richiesta di rimborso, presentando la documentazione relativa all’accordo con la banca sulla carta revolving.
Per ottenere il rimborso ci si può rivolgere a Studio Etiko, che può occuparsi della fase di reclamo e seguire tutta la procedura per ottenere il rimborso, incluse le comunicazioni con l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) se necessarie.In linea generale, le banche devono provvedere al rimborso, perché per legge spetta al contribuente ricevere la restituzione degli interessi pagati in surplus rispetto a quanto pattuito. Nel caso della carta revolving, va ricordato che il contratto di finanziamento si stipula per una certa somma, ma gli interessi sono applicati non solo su questa cifra, ma anche su tutti i pagamenti successivi effettuati grazie alla disponibilità di denaro con le ricariche automatiche.

Contratti per la carta revolving: non sempre sono trasparenti
Una considerazione di cui tenere conto riguarda i contratti con cui si stipula l’accordo di utilizzo della carta revolving. Molto spesso, come abbiamo visto, sono contratti molto semplici, legati ad un particolare acquisto. Nella maggior parte dei casi le banche concedono questo tipo di finanziamento, di piccola cifra, molto facilmente a chi lo richiede.
Questo vuol dire che le banche non attuano nessun tipo di controllo su chi sta richiedendo l’accesso ad una carta revolving, e il procedimento per ottenerla è molto rapido. Può capitare che il contratto sia in parte mancante, o che non sia chiaro in tutte le voci di costo che l’utilizzatore dovrà sostenere.Non sono rare le volte in cui chi usa la carta revolving non sia a conoscenza degli interessi complessivi sui pagamenti, sia sul primo acquisto che sui pagamenti effettuati successivamente alle ricariche. Tuttavia è possibile per Studio Etiko presentare una specifica richiesta alla banca dei documenti che attestano l’accordo, nel caso in cui l’utilizzatore della carta ne sia sprovvisto.
Quali sono i tempi per il rimborso degli interessi?
Data la possibilità di ottenere il rimborso sugli interessi pagati in surplus per chi utilizza una carta revolving, possono accadere diverse situazioni. Nel caso in cui l’utilizzatore è sprovvisto di contratto stipulato con la banca, perché andato perduto, Studio Etiko può procedere con la richiesta, e i tempi per ottenere effettivamente il rimborso degli interessi in questo caso si aggirano intorno ai tre mesi.
Se la documentazione è alla portata dell’utilizzatore della carta revolving invece, è possibile proseguire con tempistiche più ridotte. Successivamente all’ottenimento della documentazione, nel caso in cui sia mancante, si procede alla perizia ed eventualmente al reclamo.
Nel caso in cui la banca risponda positivamente, in breve tempo si può risolvere la situazione, e l’utilizzatore della carta revolving può accedere al rimborso in modo trasparente. Nel caso in cui invece la risposta della banca sia negativa, sarà necessario rivolgersi all’ABF, ovvero l’Arbitro Bancario Finanziario. Durante questa fase i tempi possono essere più lunghi, perché come indica l’ABF stesso, si può arrivare anche a un periodo di 12 mesi per poter ricevere il rimborso. In ogni caso Studio Etiko seguirà passo a passo la situazione del richiedente, dalla reperibilità dei documenti alla fase di richiesta del rimborso iniziale, fino al ricorso eventuale con ABF. Se ti trovi nella situazione in cui stai pagando per interessi non spettanti, puoi rivolgerti a Studio Etiko per una consulenza personalizzata.